Chiusa la pratica Budapest, con una schiacciante vittoria di Lewis Hamilton e della McLaren, và in archivio la prima parte della stagione ed il
circo della Formula 1 può, così, andare in vacanza.
Ecco che è adesso inevitabile tirare le somme e giudizi sui primi 11 GP di questo
pazzo mondiale 2012.
Prima di concentrarci sull'analisi delle prestazioni di vetture e piloti, diamo uno sguardo alle classifiche iridate:
CLASSIFICA PILOTI 1. Fernando Alonso 164
2. Mark Webber 124
3. Sebastian Vettel 122
4. Lewis Hamilton 117
5. Kimi Räikkönen 116
6. Nico Rosberg 77
7. Jenson Button 76
8. Romain Grosjean 76
9. Sergio Perez 47
10. Kamui Kobayashi 33
11. Pastor Maldonado 29
12. Michael Schumacher 29
13. Paul di Resta 27
14. Felipe Massa 25
15. Bruno Senna 24
16. Nico Hulkenberg 19
17. Jean-Eric Vergne 4
18. Daniel Ricciardo 2
19. Heikki Kovalainen 0
20. Vitaly Petrov 0
21. Timo Glock 0
22. Charles Pic 0
23. Narain Karthikeyan 0
24. Pedro de la Rosa 0 | CLASSIFICA COSTRUTTORI 1. Red Bull Racing-Renault 246
2. McLaren-Mercedes 193
3. Lotus-Renault 192
4. Ferrari 189
5. Mercedes 106
6. Sauber-Ferrari 80
7. Williams-Renault 53
8. Force India-Mercedes 46
9. STR-Ferrari 6
10. Caterham-Renault 0
11. Marussia-Cosworth 0
12. HRT-Cosworth 0 |
Ciò che risalta subito agli occhi è il primo posto di Fernando Alonso con un margine di 40 punti sul secondo in classifica, l'australiano della Red Bull Mark Webber. Il primato dell'asturiano è ancora più sorprendente se si pensa in che acque navigavano le prestazioni della F2012 nei test invernali di Jerez e nei primi GP della stagione.
A parte questo vuoto di 40 lunghezze tra primo e secondo, i distacchi tra gli inseguitori sono davvero contenuti, a conferma del fatto che in questo mondiale tutti sono in lotta per il titolo e che non c'è tanto da cullarsi, perchè basta davvero un niente che si sprofonda nel
limbo! Vedi Alonso che a Valencia, Silverstone e Hockenheim è stato in grado di ottenere due vittorie e un secondo posto, e che invece all'Hungaroring non è mai apparso capace di insidiare le posizioni che contano...solo 5° al tragurado, anche se come detto e ribadito più volte dai piloti stessi, in questo campionato così combattuto è importante non lasciare niente per strada, che anche un semplice piazzamento a punti può rivelarsi fondamentale per la lotta al titolo.
E in questo Fernando Alonso è stato un asso, ottimizzando al massimo ogni weekend di gara e sfruttando ogni occasione, dimostrando di essere il pilota più
maturo (insieme a Schumacher) del lotto: freddo, calcolatore e col piede pesante. Anzi, pesantissimo!
Altrettanto non può dirsi di Felipe Massa, nettamente surclassato dal compagno di squadra. Mai costante, nessun risultato importante, se escludiamo il 4° posto a Silverstone. 25 punti per un pilota che guida una Ferrari sono pochi. Troppo pochi, per continuare la propria avventura in
rosso! Non aggiungo altro.
Lewis Hamilton, altro pretendente al titolo. L'inglese, dopo un avvio di stagione molto convincente, con tre podi nelle prime tre gare, sembrava essere sulla giusta strada per mettersi dietro un grigio 2011. Strada che però si complica via via col passare dei gran premi. Si succedono gare opache e sfortunate per Lewis, salvo poi ritrovarsi in Canada e Ungheria con due splendide vittorie. Vittorie che gli permettono di risollevarsi in classifica e in ottica campionato.
Rimanendo in casa McLaren, tutt'altra storia è quella di Jenson Button. Come il suo team-mate, Jenson parte alla grande con la vittoria a Melbourne, si perde tra le
acque a Sepang, ritorna sul podio in Cina e risprofonda di nuovo in basso tra le sabbie del Bahrain. Insomma, una serie di alti e bassi, che di certo non ci si può permettere se si vuole puntare alla vittoria finale in campionato. Seguono poi prestazioni deludenti fino ad Hockenheim dove lotta per la vittora fino alla fine con Alonso, ma deve accontentarsi della seconda piazza. In Ungheria si riconferma anche se con qualche sofferenza di troppo, guardando al risultato di Lewis.
Dando un'occhiata alla classifica costruttori, invece, risalta la prima posizione della Red Bull.
Nel team di Milton Keynes sembra essersi rotto quell'incantesimo che lo faceva
volare nel 2010 e 2011. Quest'anno, forse complice il regolamento che vieta il soffiaggio degli scarichi, di fatto le due
lattine non riescono più ad imporsi sulla concorrenza. Tra i due piloti, Webber è quello che è stato più costante nei risultati, e infatti la classifica gli dà ragione, anche se di poco. L'australiano le uniche volte che è salito sul podio lo ha fatto da vincitore di gran premio (Monaco e Silverstone), poi per ben 5 volte si è piazzato proprio ai piedi del podio; per il resto, a parte per il GP di Spagna, è sempre andato a punti.
Anche Sebastian Vettel sembra aver perso quella lucidità che lo ha contraddistinto nel 2011. Il tedeschino sta dimostrando insofferenza nei confronti della RB8, che non è più come lui vorrebbe, ovvero
tutta carico e basta! Unico vero acuto di questo 2012 per Vettel è la vittoria in Bahrain. Il resto sono ottimi piazzamenti a punti e due ritiri.
Nonostante la classifica lo vede al terzo posto (a due punti da Webber), il verdetto di questa prima parte di stagione è che quando c'è da soffrire, Seb perde concretezza alla guida...ma anche in sala stampa!
Per quanto riguarda la Lotus, il team di Enstone può ritenersi più che soddisfatto di quanto fatto fino ad ora: terzo nella classifica costruttori ed un pilota in lotta per il titolo.
Partiamo proprio da questo pilota. E che pilota! Kimi Raikkonen...Un nome, una garanzia (di prestazioni)! Personalmente è il mio preferito.
Molti, all'inizio, lo davano per spacciato data l'assenza di due anni dalla Formula 1, tempo impiegato ad intraversare nei rally di tutto il mondo. Invece, Iceman ha zittito tutti a suon di giri veloci e sorpassi. Dopo un inizio non semplice, per via di problemi al servosterzo, ha ottenuto 5 podi (tre secondi posti e due terzi posti) e diversi buoni piazzamenti a punti, candidandosi per la lotta al mondiale.
Ottime performance anche per il secondo pilota Romain Grosjean, anche se macchiate da troppi ritiri per
irruenza giovanile e problemi tecnici! Romain, quando non ha avuto problemi, è sempre stato lì a dire la sua tra i ben più blasonati colleghi (ben 6 campioni del mondo in pista). Convincente!
Tanta delusione, invece, per la Mercedes GP. Il team, solo quinto in classifica, non può ritenersi soddisfatto per i risulati ottenuti, eccezion fatta per il GP di Cina vinto da Nico Rosberg (partito in pole). Poteva essere doppietta ma Schumacher fu costretto al ritiro per problemi tecnici.
Dopo due anni e mezzo è ancora la solita storia: eterni incompiuti e auto
mangia gomme!
La stagione di Nico è costellata di prestazioni vaghe con i soli due acuti in Cina e Monaco (2° posto).
Per Schumy un anno terribile. 29 punti in 11 gare, un misero bottino per un 7 volte campione del mondo! In compenso Michael detiene un record fin'ora: è il pilota con più ritiri, sei per esattezza!
Non ci credeva nemmeno lui quando, a Valencia, è salito sul podio (3° posto). Sfortunato!
Tra i team, cosiddetti
minori, spiccano le due Sauber di Sergio Perez e Kamui Kobayashi, e le due Williams (che dopotutto con un nome così un team minore non è...ma i risultati dell'ultimo decennio son quelli che sono) di Pastor Maldonado e Bruno Senna. Degne di nota sono la vittoria in quel di Barcellona per Maldonado e i due podi (Malesia e Canada) per Perez.
Con prestazioni simili troviamo le Force India di Paul Di Resta e Nico Hulkenberg...le definirei
senza infamia e senza lode!
Decisamente più staccate le Toro Rosso di Jean-Eric Vergne e Daniel Ricciardo. Le due vetture di Faenza, se escludiamo le discrete prestazioni di Melbourne, non sono mai state in grado di impensierire i diretti avversari.
Categoria a se fanno le Caterham, Marussia e HRT...la figura che fanno in pista è quella che farebbero tre squadre di Serie C che si ritrovano a giocare in Serie A, contro Inter, Milan e Juve! Poveri loro!
Questo è più o meno il quadro generale di team e piloti.
Comunque, dopo 11 gare, l'incertezza di risultato rimane alta. I team impegnati nella lotta al titolo sono tutti leader ed inseguitori allo stesso tempo, perchè in questa Formula 1 si passa dalle stelle alle stalle in men che non si dica!
Vincenzo Scollo